send link to app

Radio Pocket


4.6 ( 6576 ratings )
Entretenimiento
Desarrollador Nicola Grassetto
Libre

“La più bella di Tutte”,  si sta facendo largo nel mare magnum delle emittenti radiofoniche locali proponendo un progetto artistico decisamente originale. E’ Radio Pocket, la neonata di Spotinvest  (già proprietaria di StereoCittà, Radio Cafè e Radio Sportiva) scaturita dalla collaborazione con Mediastar, nota concessionaria delle più grandi emittenti venete. Un’idea venuta alla luce da un gruppo affiatatissimo: i titolari di Spotinvest, Massimo e Sandro Righetto, i soci di Mediastar, Massimo Cavallini, Pierpaolo Magagna e Nicola Grassetto e la redazione di VPocket, la “patinata abitudine mensile”, il free press, vetrina unica e prestigiosa degli eventi mondani veneti. E proprio dalle pagine di VPocket prende vita Radio Pocket, che con la sua segmentazione quotidiana richiama le rubriche della rivista proponendo una musica esclusiva rispetto all’attuale panorama offerto dalle radio locali. L’articolazione è accattivante, lo stile unico: poche le ore dedicate agli speaker, brani passati sotto ai due minuti per un taglio dinamico che non annoia, un approccio grintoso tutto da apprezzare. La direzione artistica? Di Nicola Grassetto, noto dj veneto presente nel panorama artistico musicale dagli anni 70 che ha voluto creare una proposta sicuramente originale come originale è stata la sua carriera artistica che lo ha visto impegnato nei principali locali italiani per oltre 30 anni. “Quando è nata quest’idea”, sottolinea Grassetto, “avevamo tutti le idee molto chiare: le generazioni X e i Millenials si stanno assuefacendo allo stesso stile proposto da quasi tutte le radio: programma mattutino con musica soft, indagine telefonica, sms, proposte musicali commerciali, spesso minimamente coerenti l’una con l’altra. Manca una radio di sola musica che abbia un senso e una logica soprattutto per queste generazioni. A loro abbiamo voluto rivolgerci immaginandoli mentre ci ascoltano nell’arco di un’intera giornata senza mai volerli annoiare.”